A partire da quest’anno, la nostra scuola ha accolto il progetto “Laboratori del Sapere”.
Essi nacquero, anni fa, come Laboratori del Sapere Scientifico, per sollecitare l’esperienza di innovazione didattica incentrata sulla didattica laboratoriale nell’area delle STEM.
Tuttavia, essi diventano più genericamente “Laboratori del Sapere” sconfinando nel campo dell’educazione linguistica.
La proposta di Avanguardie Educative, infatti, consiste nell’applicare tale impianto a discipline non scientifiche, ricavandone un metodo, che con le dovute differenze, possa essere esteso all’Italiano e in futuro ad altri ambiti.
In termini didattici ciò comporta prestare prioritariamente attenzione alla dimensione pragmatica e sociale del linguaggio, agli usi funzionali della lingua che saranno gradualmente arricchiti con una varietà di altri usi (euristici, cognitivi, espressivi, simbolici, creativi, argomentativi) e testi.
In detta impostazione il potenziamento o rafforzamento delle abilità si accompagna a momenti di riflessione sulla varietà degli usi della lingua e sui funzionamenti dei testi in vista dello sviluppo di capacità metacognitive e metalinguistiche sempre più complesse.
In seguito alla formazione dei docenti, quest’anno si sperimenteranno i percorsi progettati nelle classi. L’emergenza sanitaria e la DDI non fermano la sperimentazione, ma danno nuova linfa e sfidano alla ricerca di nuovi spunti per l’efficacia della didattica.
Il cuore dei Laboratori, nati da un incontro tra INDIRE e LSS, è costituito dai tre parametri così declinati:
1. Approccio fenomenologico e induttivo ai saperi (né libresco, né sistematico-deduttivo)
attraverso il quale ricostruire con gli alunni il percorso cognitivo che ha portato a quei
saperi.
2. “Percorsi di apprendimento” individuati sulla base di paradigmi culturali fondanti
epistemologicamente questa o quella disciplina e adeguati alle strutture cognitive e
motivazionali degli studenti alle varie età, sì da attivare forme di comprensione profonda
che concorrono allo sviluppo di capacità autonome di ragionamento.
3. Introduzione di elementi di concettualizzazione/teorizzazione come risultati di processi
di osservazione-problematizzazione-riflessione, di formulazione di ipotesi, di interpretazione
e/o generalizzazione e non come verità precostituite.