IN SINTESI
Come la tavola di Mendeleev aveva tentato di riassumere il mondo, così questa tavola si propone di riassumere la complessità dell’azione didattica: offre al docente la possibilità di orientarsi rapidamente negli elementi che compongono le competenze e gli consente di intercettare gli aspetti di volta in volta richiesti.
IL WEBINAR
Il modello 5S
- Symbol: Il TANGRAM come sintesi del gruppo – La genesi del percorso
- Slogan: “Una tavola per riassumere il mondo”
- Surprise”La TPC spiegata”
- Salient: I fondamenti
- Story: La TPC: l’utilizzo e in atto
Symbol: Il TANGRAM come sintesi del gruppo – La genesi del percorso
La genesi.
Un gruppo di docenti con storie diverse e una medesima prospettiva
Il gruppo collabora da un anno su un progetto di didattica delle competenze nella scuola secondaria di secondo grado; alcuni di noi sono colleghi in presenza, altri lo sono a distanza. L’esperienza di collaborazione è iniziata a marzo dello scorso anno, quando le lezioni in presenza sono state sospese in tutta Italia e la DAD si è dimostrata impegnativa e frustrante allo stesso tempo. A quel punto, sono bastati alcuni contatti per decidere che era l’occasione per sperimentare nuovi metodi e tentare nuove vie, che fossero capaci di superare le proposte tradizionali e dare senso all’esperienza didattica in atto, in un’ottica di essenzialità, sostenibilità ed efficacia.
Essendo tutti docenti di Italiano e Latino, condividiamo una prassi di insegnamento incentrata sui testi e sulla loro “interrogabilità”. Infatti, che un testo possa essere commentato “in contumacia” o trattato come la nota marginale di un’ipotetica e generica “storia della letteratura” è qualcosa di molto lontano dalla nostra esperienza in classe, così come lo è l’idea che l’insegnamento efficace sia qualcosa di solo trasmissivo. Senza contare il fatto che il legislatore, sia nelle linee guida dell’Italiano sia in quelle del Latino, implica sempre la dimensione della lingua come fondamentale, anche per la crescita degli studenti come cittadini.
Partendo da questa prospettiva, lavorare per competenze diventa qualcosa di naturale ed estremamente fruttuoso.
Il punto di partenza: tecnologia e prassi didattica
All’inizio della nostra collaborazione, abbiamo intenzionalmente trascurato le differenze sul piano del “mos tecnologico”: qualcuno di noi era già abituato da anni a lavorare con la piattaforma Moodle, qualcun altro utilizzava Classroom e gli strumenti di Google; di fatto, però, l’idea non è mai stata quella di far prevalere uno strumento sull’altro, ma di piegare la tecnologia alle nostre necessità educative e didattiche. Del resto, il gruppo concorda invece su un aspetto davvero fondamentale, ossia la convinzione che l’insegnamento - apprendimento sia un processo fondato sulla centralità della costruzione del sapere, realizzata attivamente dagli studenti col sostegno e la guida dei loro docenti. A questa visione appartiene di diritto la valutazione come osservazione continuativa e documentata del percorso degli studenti e l’autovalutazione di questi ultimi come parte essenziale della costruzione del loro sapere e persino della loro identità.
A tali considerazioni si può inserire una ulteriore riflessione a margine: l’introduzione dell’Educazione Civica (a partire dal presente anno scolastico), intesa come disciplina trasversale, non si realizza in modo sensato e proficuo se non la si affronta da una prospettiva di didattica per competenze. Ma questo potrebbe essere un altro articolo …
Che cosa insegna chi insegna?
Al di là degli aspetti che riguardano in senso più ampio il percorso di formazione degli studenti, come ad esempio la socialità o la partecipazione ai momenti democratici della vita scolastica, se ci si concentra sullo specifico ruolo dei docenti è inevitabile chiedersi se l’istituzione debba trasmettere conoscenze oppure no.
È indubbio che quello delle conoscenze sia un tema piuttosto delicato, in particolare nella scuola secondaria di secondo grado, dove la questione del “sapere” può scatenare discussioni molto accese, a volte davvero divisive: in generale, fra i detrattori della didattica per competenze, queste sono le obiezioni più frequenti:
- le “competenze” sono in un certo senso disgiunte dalle “conoscenze” e quindi imponderabili (leggasi “inutili”);
- tutto quello che non è spiegazione e lezione frontale è un esercizio di “didattichese”, che risponde alla moda del momento (leggasi “assolutamente inutile”);
- la valutazione, frutto di osservazione sistematica e strutturata anche con momenti di autovalutazione degli studenti, dà sempre esiti positivi (leggasi “faticosa, inattendibile e inutile”).
Sulla base della nostra esperienza, allargata alla condivisione del gruppo, e confortati anche dai vari passaggi legislativi, riteniamo che l’insegnamento fondato esclusivamente sulla trasmissione delle conoscenze, o meglio, delle informazioni, sia poco significativo e in certi casi dannoso, perché passivante.
Infatti, di fronte alla routine lezione frontale - esercizi - verifica periodica, lo studente può, sì, adeguarsi, ma molto più spesso attuare strategie di differimento, che, alla fine, contribuiscono prevalentemente alla memorizzazione “volatile” di una serie di nozioni, finalizzate alla verifica. Questo fenomeno appare ancor più evidente nella DAD, soprattutto se realizzata come pura e semplice trasposizione telematica delle modalità in presenza; di fatto, limitarsi a sostituire la lezione in presenza con quella a distanza è una prassi didattica diffusa e, in un certo senso, ingenua e comprensibile, data la difficoltà di approccio, ma non permette di ottenere alcun risultato significativo, anzi, a lungo andare rende le mattinate scolastiche difficili, per insegnanti e studenti.
È pertanto necessario sperimentare l’integrazione e l’interazione fra nuove tecnologie e nuova didattica, anzi, approfittare della condizione presente per sperimentare metodi che sfruttino lo strumento e lo rendano efficace.
Il lavoro in questi mesi
Forti di queste premesse, noi docenti ci siamo confrontati periodicamente, scambiandoci materiale ed osservazioni, arrivando ad elaborare una vera e propria Tavola Periodica delle Competenze, che abbiamo sperimentato nella vita scolastica quotidiana, sia con la DAD al 50% sia con quella al 100%.
Slogan: “Una tavola per riassumere il mondo”
Riassumere l’azione didattica in una tavola in cui sono raccolte le competenze.
Riassumere in un quadro sinottico le competenze da potenziare, valutare e valorizzare nel lavoro con studenti e studentesse.
Riassumere in una mappa quanto elaborato dalle normative.
Questa è la TAVOLA PERIODICA DELLE COMPETENZE.
Surprise”La TPC spiegata”
Come la tavola di Mendeleev aveva tentato di riassumere il mondo, così questa tavola si propone di riassumere la complessità dell’azione didattica: offre al docente la possibilità di orientarsi rapidamente negli elementi che compongono le competenze e gli consente di intercettare gli aspetti di volta in volta richiesti.
L’esperienza vissuta in questi mesi ha costretto tutti a fare i conti con una valutazione diversa, con una valutazione attenta finalmente alle competenze, oltre che ai contenuti. Si tratta quindi di porre le basi per spostare nell’ordinario quello che per qualcuno è stato solo straordinario.
Si intende quindi proporre uno strumento, una sorta di atlante che offra la possibilità di orientarsi velocemente tra le competenze e aiuti a connetterle alle operazioni didattiche.
È un quadro d’insieme che, nelle nostre intenzioni, va condiviso con studenti e studentesse e poi applicato nella pratica quotidiana.
Come spiegato più avanti, abbiamo ragionato sulle fonti normative e sui documenti programmatici di riferimento; abbiamo così elaborato uno strumento richiesto dall'esigenza di rendere operative e il più possibile fruibili quelle competenze così importanti per il nostro lavoro. Certo, l’impresa potrebbe riecheggiare il celebre testo di Perec, il suo “tentativo di esaurire un luogo parigino”.
Scrive Perec a giustificazione del suo lavoro: «Di queste cose, molte, se non la maggior parte, sono state descritte, classificate, fotografate, raccontate o recensite. Nelle pagine che seguono, il mio intento è stato piuttosto quello di descrivere il resto» (G. Perec, Tentativo di esaurire un luogo parigino, Voland, 2011).
Bene: visto che anche le competenze “sono state descritte, classificate, fotografate, raccontate o recensite”, il nostro tentativo è ora quello di organizzare l’esistente per renderlo fruibile e applicabile.
Di che cosa si tratta, dunque.
Abbiamo voluto utilizzare la metafora della Tavola periodica ed applicarla alle competenze individuando prima di tutto sei macro aree:
- comunicare;
- leggere e comprendere;
- collaborare;
- valutare;
- competenze digitali (Dig Comp 2.1);
- apprendere.
Le sei competenze si articolano in una serie di descrittori, che ne illustrano dettagliatamente le caratteristiche.
Abbiamo insistito molto sull’aspetto grafico, ritenendo che possa essere di aiuto ulteriore per la comprensione della Tavola stessa: ad ogni descrittore abbiamo associato un’icona coerente, una parola-chiave e una sigla.
Di seguito le macro competenze e relativi descrittori (preceduti dalla parola-chiave)
1. COMUNICARE
ORGANIZZAZIONE: Ideare, pianificare e organizzare un testo o un discorso
COERENZA-COESIONE: Coerenza e coesione testuale e comunicativa
LESSICO: Ricchezza e padronanza lessicale
CORRETTEZZA: Correttezza grammaticale; uso corretto ed efficace della punteggiatura e delle pause
GIUDIZIO: Esprimere giudizi critici e valutazioni personali
RISPETTO CONSEGNE: Rispettare i vincoli posti nella consegna
PERTINENZA: Sostenere con coerenza un percorso ragionativo adoperando connettivi pertinenti
CONGRUENZA RIFERIMENTI: Correttezza e congruenza dei riferimenti culturali utilizzati per sostenere l'argomentazione
CONOSCENZE: Correttezza e articolazione delle conoscenze e dei riferimenti culturali
2. LEGGERE E COMPRENDERE
VALORE LETTURA: Comprendere il valore intrinseco della lettura
INFORMAZIONE: Individuare l’informazione
CONFRONTO : Effettuare confronti e distinguere l’informazione corretta
ATTENZIONE: Riconoscere l’informazione richiesta anche quando essa è presentata in una forma parafrastica
DISCERNIMENTO: Individuare informazioni che rispondono a uno o più criteri, discriminando l’informazione richiesta da altre informazioni concorrenti
CONCENTRAZIONE: Prestare attenzione a quanto si vede e si ascolta
SIGNIFICATO: Ricavare il significato di parole o espressioni dal contesto
CONNESSIONE: Identificare il riferimento testuale di una catafora, di un’anafora o di una catena anaforica o il tipo di connessione che lega fra loro frasi o parti del testo
SEQUENZA: Ricostruire la sequenza, temporale e/o logica, di fatti o fenomeni di cui il testo tratta
RELAZIONE: Mettere in relazione informazioni, implicite o esplicite, anche situate in punti distanti del testo, o in testi diversi
INFERENZA: Fare inferenze semplici o complesse, per ricostruire informazioni lasciate implicite nel testo
FOCUS: Riconoscere il tema o l’argomento principale di un testo o di sue specifiche parti
SINOSSI: Costruire una rappresentazione complessiva del testo o di sue specifiche parti
SCOPO: Cogliere le intenzioni, il punto di vista dell’autore o lo scopo per cui il testo è stato scritto
MESSAGGIO/IDEA: Cogliere il messaggio che il testo vuole comunicare
ARGOMENTAZIONE: Riconoscere nel testo argomentativo tesi, obiezioni e contro- obiezioni e le loro relazioni reciproche, la coerenza e validità di un argomento pro o contro una data tesi, o i possibili contro-argomenti di una tesi sostenuta nel testo
STRATEGIE: Riconoscere le più comuni strategie argomentative
FORMA: Riconoscere tipo, genere e forma del testo
REGISTRO: Riconoscere il registro e il tono del testo, o di sue parti specifiche
RETORICA: Riconoscere figure retoriche e usi figurati del linguaggio
FUNZIONE: Riconoscere la funzione logico‐sintattica di frasi o la relazione tra frasi o parti del testo
3. COLLABORARE
INTERAZIONE: Interagire in gruppo
ADATTAMENTO: Comprendere i diversi punti di vista
VALORIZZAZIONE: Valorizzare le proprie e le altrui capacità
GESTIONE CONFLITTI: Gestire conflitti e differenze
SPIRITO DI SQUADRA: Contribuire all’apprendimento comune
TEAMWORK: Contribuire alla realizzazione delle attività collettive
RISPETTO: Riconoscere i diritti fondamentali degli altri
4. VALUTARE
CRITERI: Rispettare i criteri condivisi
COERENZA: Essere in grado di giustificare la valutazione
EQUITÀ: Riconoscere la congruità della valutazione
CONOSCENZA: Conoscere i contenuti per una corretta valutazione
CONSAPEVOLEZZA: Essere in grado di ricostruire le operazioni compiute nel processo
5. DIG COMP 2.1
RICERCA: Navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e i contenuti digitali
VALIDAZIONE: Valutare dati, informazioni e contenuti digitali
GESTIONE DATI: Gestire dati, informazioni e contenuti digitali
INTERAZIONE: Interagire con gli altri attraverso le tecnologie digitali
CONDIVISIONE: Condividere informazioni attraverso le tecnologie digitali
CITTADINANZA DIGITALE: Esercitare la cittadinanza attraverso le tecnologie digitali
COLLABORAZIONE: Collaborare attraverso le tecnologie digitali
EDUCAZIONE: Netiquette
IDENTITÀ DIGITALE: Gestire l’identità digitale
SVILUPPO: Sviluppare contenuti digitali
RIELABORAZIONE: Integrare e rielaborare contenuti digitali
LICENZE: Copyright e licenze
PROGRAMMAZIONE: Programmazione
SICUREZZA: Proteggere i dispositivi
PRIVACY: Proteggere i dati personali e la privacy
PROBLEM SOLVING: Risolvere problemi tecnici
ANALISI: Individuare fabbisogni e risposte tecnologiche
CREATIVITÀ: Utilizzare in modo creativo le tecnologie digitali
6. APPRENDERE
ACQUISIRE E UTILIZZARE LE CONOSCENZE: Acquisire un metodo specifico di lavoro facendo propri i contenuti
METTERE IN RELAZIONE LE CONOSCENZE: Individuare i nodi concettuali e collegarli in modo trasversale
ORGANIZZARE L’APPRENDIMENTO: Pianificare, organizzare, monitorare e rivedere il proprio apprendimento
PROMUOVERE IL PENSIERO CRITICO: Valutare informazioni per sostenere conclusioni motivate e sviluppare soluzioni innovative
È noto che la tavola di Mendeleev può essere utilizzata anche con un procedimento orizzontale. Per questo si è ipotizzato di utilizzare la TPC per livelli crescenti di complessità (ma anche di energia) individuando insiemi di aspetti coerenti.
Di seguito degli ambiti possibili:
1. Coerenza - Pertinenza - Integrazione – Condivisione;
2. Analisi - Tecnica – Specificità;
3. Conoscenza – Consapevolezza;
4. Valutazione personale.
Questa scelta può, forse, anche richiamare in qualche modo il peso atomico del modello.
La logica dei livelli di complessità o di energia, invece, risponde a una logica descrittiva ma anche progressiva e valutativa.
Salient: I fondamenti
La Tavola Periodica delle Competenze è una rappresentazione di processi le cui fondamenta trovano ragione d’essere in una serie di documenti di riferimento essenziali. Nella produzione normativa sono certamente centrali alcuni snodi che hanno ispirato la realizzazione della Tavola e, nello specifico, l’individuazione delle competenze e dei relativi raggruppamenti. Innanzitutto il lavoro ha preso le mosse da una riflessione attenta sulle Indicazioni nazionali dei licei (D.I. 211/2010), dalle competenze e dagli obiettivi specifici di apprendimento qui inseriti, i quali sono naturalmente un contributo fondamentale per la dimensione che abbiamo definito “apprendere”; alle Indicazioni dei Licei si affiancano inoltre le analoghe disposizioni normative per gli istituti tecnici e professionali, e le disposizioni dell’Ordinanza Ministeriale per gli Esami di Stato nel secondo ciclo di istruzione (OM 3 marzo 2021 n. 53). Quest’ultima converge con l’idea di una centralità dell’osservazione delle competenze acquisite nel corso del quinquennio, nonché con quanto si è andato definendo attraverso il percorso delle Raccomandazioni europee per le competenze chiave per l’apprendimento permanente dal 2006 al 2018.
Se da una parte queste competenze chiave sono anche un riferimento utile alla definizione di altre dimensioni come “comunicare” e “collaborare”, è d’altra parte altrettanto importante tenere conto come esse abbiano rappresentato una base per le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria (allegato 2 al D.M. 139/2007 e certificato delle competenze per l’assolvimento di cui al D.M. 9/2010) e rappresentino tuttora uno scenario utile all’intero panorama della Tavola Periodica delle Competenze. Si segnala ad esempio come la dimensione “collaborare” rientri nel “collaborare e partecipare” delle competenze italiane di cittadinanza, che a loro volta rendono ragione delle “competenze sociali e civiche” di cui parla la raccomandazione europea del 2006, accorpata poi nell’ultima raccomandazione del 2018 nella voce più ampia di “competenza sociale, personale e capacità di imparare a imparare”.
Rispetto alla dimensione del “comunicare” sono apparsi significativi anche gli indicatori proposti dal Quadro di riferimento per la redazione e lo svolgimento della prima prova scritta dell’esame di Stato (allegato al D.M. 769/2018), che sollecitano l’attenzione su diversi aspetti comunicativi centrali (ideazione, pianificazione e organizzazione testuale, coerenza, coesione ecc.).
La dimensione delle competenze raccolte sotto il titolo “leggere e comprendere” trova una sintesi completa e funzionale nel Quadro di riferimento delle prove INVALSI di Italiano (edizione 2018), in particolare per quanto riguarda la struttura dei macro-aspetti della comprensione della lettura. L’impianto INVALSI fornisce, infatti, un approccio utile per l’individuazione sintetica di ambiti di competenza, perché si condensa in tre fondamentali direttrici riconducibili ad altrettanti processi cognitivo-linguistici (localizzare e individuare informazioni all’interno del testo; ricostruire il significato del testo, a livello locale o globale; riflettere sul contenuto o sulla forma del testo, a livello locale o globale, e valutarli).
Per la voce “valutare” si è preso spunto dal dettato del documento tecnico per le linee guida per gli istituti tecnici e professionali (Direttive ministeriali 57/2010 per tecnici e 65/2010 per professionali), che dedica particolare attenzione al tema della valutazione delle competenze sviluppate, mettendo in evidenza soprattutto l’importanza dell’adeguata capacità di autovalutazione da parte dei discenti e del ruolo della valutazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti, secondo una logica non solo di prodotto ma anche di processo.
Infine l’ambito definito come “DigComp 2.1” recepisce principalmente le sollecitazioni e le indicazioni europee in merito alla competenza digitale (DigComp 2.1./2017) il cui quadro di riferimento per un verso presta attenzione agli aspetti di validazione dell’informazione veicolata nella rete, ai problemi di privacy e di identità digitale ecc., per un altro invita a considerare le potenzialità, anche creative, che la competenza digitale comporta. L’uso delle tecnologie nei processi di apprendimento costituisce un territorio importante, anche se, rispetto ad altre dimensioni della Tavola Periodica delle Competenze, va forse più che altro considerato funzionale e di accompagnamento alla rilevazione di altre competenze da osservare.
In definitiva l’attività di costruzione della Tavola Periodica delle Competenze è anche il prodotto di un attraversamento di diversi strumenti normativi, documenti e raccomandazioni, alla ricerca di punti di connessione, suggerimenti, indicazioni, ai fini di una sintesi che accetta una sfida, quella di provare ad armonizzare e far dialogare al proprio interno una vasta produzione, perché si possa avere un “colpo d’occhio” d’insieme sulle competenze in gioco.
Story: La TPC: l’utilizzo e in atto
La tavola delle competenze è organizzata per gruppi di elementi, aspetti e dimensioni; segue le costanti e marca le differenze; è aperta; è flessibile; permette di stabilire legami e collegamenti. Riassume la “materia” dell’attività scolastica e ne definisce i costituenti base: è un repertorio ragionato e organizzato delle competenze e in quanto tale permette sia di descrivere quanto avviene nelle classi e nell’insegnamento / apprendimento, sia di comprenderlo, sia di crearlo o ricomporlo.
Permette di operare con metodo per aiutare i docenti e gli studenti a compiere alcune operazioni importanti per una didattica davvero efficace. Infatti fornisce i nomi e le etichette delle attività che si compiono nelle diverse fasi di lavoro, aiuta a scandire le operazioni, consente di definire nel dettaglio che cosa avviene in una didattica condotta secondo criteri corrispondenti ai metodi e alle operazioni. Non è vero che basta conoscere la disciplina, che basta impegnarsi, che la passione e la libera scoperta in sé sono efficaci: si tratta di energie che vanno indirizzate e collocate in procedure definite. Non fredde o meccaniche, anzi: efficienti, efficaci, non dispersive, documentabili, indirizzate all’apprendimento effettivo, creative, interessanti, basate sull’attività dello studente e sulla forza dei contenuti. Dare un nome e una collocazione alle competenze, creare legami e definire i dettagli di quanto avviene è basilare per l’aumento di efficacia.
Si può così nel dettaglio definire cosa accade, per esempio, quando:
- si ricostruisce l’apprendimento precedente e lo si integra con l’apprendimento nuovo, secondo diverse procedure
- si orienta l’apprendimento stabilendo traguardi e obiettivi
- si forniscono feedback e si punta sull’autovalutazione e sulla consapevolezza
- si destruttura e ristruttura il compito, l’argomento, la consegna
- si sollecitano gli studenti a processi cognitivi ben definiti, alti, sfidanti, volti a comprensione sempre più approfondita
- si fa pratica cambiando i punti di vista e contesti applicativi
- si punta al progressivo incremento dell’autonomia dello studente
- si mettono al centro del lavoro le capacità dei singoli, le potenzialità delle relazioni nel gruppo, la forza dei contenuti e delle procedure.
Apprendere e far diventare la conoscenza ogni volta qualcosa di nuovo e vitale, agire nel contesto di metodi e modelli ben organizzati significa basarsi sulla chiarezza degli obiettivi, delle operazioni, dei progetti, definendo bene la sequenza delle fasi e dei passi di apprendimento.
L’utilizzo della Tavola Periodica delle Competenze, sia per descrivere sia per progettare l’azione didattica, permette di costruire percorsi didattici innovativi, ben organizzati, efficaci dal punto di vista metodologico; promuove una didattica trasparente e condivisa; permette di definire ed esplicitare nel dettaglio
- azioni
- tempi
- attese
- scopi
- verifiche e valutazioni
La TPC in atto
Siamo quindi passati al momento dell’utilizzo della tavola nella pratica didattica quotidiana, procedendo alla progettazione di un percorso di italiano che, calibrato in maniera differente, potesse adattarsi sia ad una classe del biennio che ad una del triennio.
Ci è parso significativo partire da Primo Levi, in particolare dal racconto “Ferro” della raccolta “Sistema periodico, e dal docu-drama “Questo è un uomo”, regia di Marco Turco, dedicato alla figura del celebre scrittore piemontese.
Infatti i due documenti, seppur con linguaggi assai diversi, pongono gli studenti di fronte alla scoperta di una serie di nodi tematici significativi volti a far rileggere, al giorno d’oggi, la complessità della testimonianza di Primo Levi e della sua opera letteraria. Amicizia, rapporto uomo-natura, rapporto uomo-scienza, importanza della memoria sono solo alcuni dei temi che traspaiono dall’analisi dei testi e che rendono la figura di Primo Levi ancora più viva e attuale. Gli studenti sono così chiamati ad interrogare i testi proposti al fine di avviare un percorso di comprensione profonda ed autentica, di costruzione di saperi significativi per realizzare dei prodotti nuovi ed originali, degli artefatti cognitivi veicolati attraverso linguaggi e medium espressivi a loro scelta e destinati ai loro coetanei.
Sul versante operativo, come gruppo di lavoro abbiamo condiviso l’idea che la costruzione di prodotti da parte dei ragazzi, proprio a partire dall’analisi e dalla comprensione dei documenti proposti, potesse rendere immediata la funzione delle competenze attivate e incluse nella tavola.
Al momento di individuare uno strumento di progettazione, si è pensato di adattare quello elaborato e già validato da una rete di istituti (capofila l’Istituto Comprensivo di Govone provincia di Cuneo) e a cui appartiene anche una delle nostre scuole, il Liceo Maffei di Riva del Garda, nell’ambito del progetto PNSD Azione #15 Curricoli digitali Antologie 2.0.
Tale strumento, snello e di facile utilizzo, si è mostrato particolarmente utile per la costruzione del percorso e per il riscontro con le competenze trasversali e disciplinari, operative e metacognitive attivate.
Il sistema di riferimento entro il quale abbiamo inserito il nostro percorso assume come linee guida la collocazione dello stesso in un ambiente di apprendimento in cui si realizzino relazioni significative, osservabili sia in modalità di didattica a distanza, sia in presenza. Si è scelto quindi come strategia operativa il lavoro di gruppo e come operazione preliminare la condivisione con gli studenti dell’orizzonte metacognitivo: di fatti come avviene nei gabinetti di scienze per la tavola degli elementi, la nostra tavola delle competenze deve essere messa a disposizione degli studenti, per riconoscere i processi e per essere loro protagonisti di possibili interazioni.
Il format si articola in otto voci, di seguito presentate, che intendono dare un quadro d’insieme del percorso didattico:
1. Le attività didattiche - "dove si descrivono le attività che costituiscono il progetto";
2. Metodo "dove si descrive la tipologia del lavoro didattico" (riferimento al modello didattico “ILV - Informazione Laboratorio Verifica” proposta alla fine degli anni ’90 dal gruppo di Umberto Margiotta (U.Margiotta, Riforma del curricolo e formazione dei talenti, Armando Editore Roma, 1997);
3. Le competenze- "dove si descrivono le competenze che si intendono potenziare", con riferimento alle competenze proposte dai documenti ministeriali ed europei (Competenze chiave, LifeComp);
4. I descrittori delle competenze - "dove si descrivono, in dettaglio, le competenze che si intendono potenziare";
5. Le competenze DigComp 2.1- "dove si descrivono le competenze digitali che si intendono verificare";
6. Gli strumenti - "dove si descrivono gli strumenti che vengono utilizzati";
7. Gli artefatti cognitivi - "dove si descrivono i materiali prodotti nel percorso";
8. Le modalità di valutazione- "dove si descrivono le modalità di valutazione e valorizzazione da applicare".
La valutazione
Come è stato già osservato (M. Castoldi, Progettare per competenze. Percorsi e strumenti, Carocci 2011), la centratura dell’attività didattica sulle competenze comporta il superamento di una visione riproduttiva dell’apprendimento e un nuovo approccio alla valutazione che consiste nel riconoscere la capacità del soggetto di utilizzare il proprio sapere in contesti di vita reale e la capacità dello stesso di saper rileggere e autovalutare il percorso realizzato.
Per valutare una conoscenza agita in termini di esercizio di competenze occorre pertanto promuovere negli studenti:
- la capacità di saper utilizzare le conoscenze ( sapere cosa)
- la capacità di saper organizzare le conoscenze ( sapere come)
- la capacità di saper svolgere in forma individuale e in gruppo compiti sempre nuovi e complessi ( sapere come)
L’osservazione dei processi e la rilevazione delle competenze rispetto alle attività proposte può essere effettuata utilizzando la seguente scheda, nella quale i livelli sono descritti attraverso una serie di azioni svolte dallo studente.
Al fine di rendere più consapevoli gli studenti degli obiettivi da raggiungere si ritiene opportuno che tale strumento venga presentato e condiviso con gli studenti fin dall’inizio del percorso:
e ora?
La prospettiva offerta da dalla Tavola Periodica delle Competenze, strumento di lavoro condiviso e condivisibile, è quella di una messa in atto, della prosecuzione di una sperimentazione in grado di testarne l’efficacia in altri ambiti (e, magari, non solo nel curricolo di italiano): infatti promuovere le competenze per noi è superare l’aspetto meramente teorico (senza per questo dimenticarlo), farle vivere nella pratica didattica e condividerle secondo un approccio di ricerca - azione, in cui l’attenzione alla motivazione ad apprendere da parte dello studente e una didattica a carte scoperte si accompagnano ad un processo di innovazione e di attribuzione di senso e significato.
VEDI IL QUADRO SINOTTICO DEL WEBINAR
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Il format riassuntivo
La scaletta
"dove si descrivono gli step dell’intervento "
- Il modello 5S
- Symbol: Il TANGRAM come sintesi del gruppo – La genesi del percorso
- Slogan: “Una tavola per riassumere il mondo”
- Surprise”La TPC spiegata”
- Salient: I fondamenti
- Story: La TPC: l’utilizzo e in atto
Metodo
"dove si descrive la tipologia del lavoro fatto dal gruppo"
Informazione (Condivisione) Laboratorio Verifica
Competenze
"dove si descrivono le competenze che sono state messe in atto"
- Collaborare
- Comunicare
- Leggere e comprendere
- Valutare
- Apprendere
I descrittori delle competenze
"dove si descrivono, in dettaglio, i descrittori delle competenze che sono state messi in atto "
- CONCENTRAZIONE. (Prestare attenzione a quanto si vede e si ascolta)
- CRITERI. (Rispettare i criteri condivisi)
- SPIRITO DI SQUADRA. (Contribuire all’apprendimento comune)
- FOCUS. (Riconoscere il tema o l’argomento principale di un testo o di sue specifiche parti)
- SCOPO. (Cogliere le intenzioni, il punto di vista dell’autore o lo scopo)
- GIUDIZIO. (Esprimere giudizi critici e valutazioni personali)
- CONGRUENZA RIFERIMENTI. (Correttezza e congruenza dei riferimenti culturali utilizzati per sostenere l'argomentazione)
Strumenti
"dove si descrivono gli strumenti che sono stati utilizzati "
- Google MEET o BBB
- LMS MOODLE: Pagina - Libro - Risorse - URL -Forum –
- Google Docs
- Corel Draw
- Bibliografia
DigComp2.1.
"dove si descrivono le competenze digitali che si sono messe in atto"
- 1.3 Gestire dati, informazioni e contenuti digitali
- 2.1 Interagire con gli altri attraverso le tecnologie digitali
- 2.2 Condividere informazioni attraverso le tecnologie digitali
- 2.4 Collaborare attraverso le tecnologie digitali
- 3.1.Sviluppare contenuti digitali
- 3.2.Integrare e rielaborare contenuti digitali
- 5.3 Utilizzare in modo creativo le tecnologie digitali
Artefatti cognitivi
"dove si descrivono i materiali prodotti dal gruppo"
- Le TPC
- Le icone visuali
- I format
- L’articolo per Education 2.0
La Tavola Periodica delle Competenze
COMUNICARE
Ideare, pianificare e organizzare un testo o un discorsoCoerenza e coesione testuale e comunicativa
Ricchezza e padronanza lessicale
Correttezza grammaticale; uso corretto ed efficace della punteggiatura e delle pause
Esprimere giudizi critici e valutazioni personali
Rispettare i vincoli posti nella consegna
Sostenere con coerenza un percorso ragionativo adoperando connettivi pertinenti
Correttezza e congruenza dei riferimenti culturali utilizzati per sostenere l'argomentazione
Correttezza e articolazione delle conoscenze e dei riferimenti culturali
LEGGERE E COMPRENDERE
Comprendere il valore intrinseco della letturaIndividuare l’informazione
Effettuare confronti e distinguere l’informazione corretta
Riconoscere l’informazione richiesta
Individuare informazioni che rispondono a uno o più criteri
Prestare attenzione a quanto si vede e si ascolta
Ricavare il significato di parole o espressioni dal contesto
Identificare il riferimento testuale di una catafora, di un’anafora o di una catena anaforica
Ricostruire la sequenza, temporale e/o logica, di fatti o fenomeni di cui il testo tratta
Mettere in relazione informazioni, implicite o esplicite
Fare inferenze semplici o complesse
Riconoscere il tema o l’argomento principale di un testo o di sue specifiche parti
Costruire una rappresentazione complessiva del testo o di sue specifiche parti
Cogliere le intenzioni, il punto di vista dell’autore o lo scopo
Cogliere il significato/senso che il testo vuole comunicare
Riconoscere nel testo argomentativo tesi, obiezioni e controobiezioni e le loro relazioni reciproche, la coerenza e validità di un argomento pro o contro una data tesi, o i possibili controargomenti di una tesi sostenuta nel testo
Riconoscere le più comuni strategie argomentative
Riconoscere tipo, genere e forma del testo
Riconoscere il registro e il tono del testo, o di sue parti specifiche
Riconoscere figure retoriche e usi figurati del linguaggio
Riconoscere la funzione logico‐sintattica di frasi o la relazione tra frasi o parti del testo
COLLABORARE
Interagire in gruppoComprendere i diversi punti di vista
Valorizzare le proprie e le altrui capacità
Gestire conflitti e differenze
Contribuire all’apprendimento comune
Contribuire alla realizzazione delle attività collettive
Riconoscere i diritti fondamentali degli altri
VALUTARE
Rispettare i criteri condivisiEssere in grado di giustificare la valutazione
Riconoscere la congruità della valutazione
Conoscere i contenuti per una corretta valutazione
Essere in grado di ricostruire le operazioni compiute nel processo
USO CRITICO DELLE TECNOLOGIE
Navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e contenuti digitaliValutare dati, informazioni e contenuti digitali
Gestire dati, informazioni e contenuti digitali
Interagire con le tecnologie digitali
Condividere con le tecnologie digitali
Impegnarsi nella cittadinanza con le tecnologie digitali
Collaborare attraverso le tecnologie digitali
Netiquette
Gestire l’identità digitale
Sviluppare contenuti digitali
Integrare e rielaborare contenuti digitali
Copyright e licenze
Programmazione
Proteggere i dispositivi
Proteggere i dati personali e la privacy
Risolvere problemi tecnici
Usare in modo creativo le tecnologie digitali
Individuare fabbisogni e risposte tecnologiche
APPRENDERE
Acquisire un metodo specifico di lavoro facendo propri i contenutiIndividuare i nodi concettuali e collegarli in modo trasversale
Pianificare, organizzare, monitorare e rivedere il proprio apprendimento
Valutare informazioni per sostenere conclusioni motivate e sviluppare soluzioni innovative